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 In Normativa startup

Lo scorso 11 maggio, la Commissione europea ha proposto un’indennità per la riduzione della distorsione a favore del debito rispetto al capitale proprio, o DEBRA, per aiutare le imprese ad accedere ai finanziamenti di cui hanno bisogno e a diventare più resilienti. 

 

L’iniziativa fa parte della strategia dell’UE sulla tassazione delle imprese, che mira a garantire un sistema fiscale equo ed efficiente in tutta l’UE, e contribuisce all’Unione dei mercati dei capitali, rendendo i finanziamenti più accessibili alle imprese dell’UE e promuovendo l’integrazione dei mercati nazionali dei capitali in un autentico mercato unico.

 

L’attuale distorsione a favore del debito delle norme fiscali, in base alla quale le imprese possono detrarre gli interessi connessi al finanziamento del debito – ma non i costi connessi al finanziamento tramite capitale proprio – può incoraggiare le imprese ad accumulare debito anziché accrescere i fondi propri per finanziare la loro crescita. 

Livelli eccessivi di indebitamento rendono le imprese vulnerabili a cambiamenti imprevisti del contesto imprenditoriale. L’indebitamento totale delle società non finanziarie nell’UE ammontava a quasi €14.900 miliardi nel 2020, pari al 111 % del PIL. A tale riguardo va sottolineato che le imprese con una solida struttura di capitale possono essere meno vulnerabili agli shock e più propense a effettuare investimenti e a innovare. 

 

Pertanto la riduzione dell’eccessiva dipendenza dal finanziamento del debito e il sostegno a favore di un possibile riequilibrio della struttura patrimoniale delle imprese possono incidere positivamente sulla competitività e sulla crescita. L’approccio che combina l’indennità per il capitale proprio e la deduzione limitata degli interessi dovrebbe aumentare gli investimenti dello 0,26 % del PIL e il PIL dello 0,018%.

 

In particolare, secondo quanto riportato il testo della Direttiva prevede, a determinate condizioni, la deducibilità fiscale degli interessi figurativi sugli aumenti di capitale e limita la deducibilità fiscale degli oneri finanziari eccedenti. Questo si applica a tutti i contribuenti soggetti all’imposta sulle società in uno o più Stati membri, ad eccezione delle imprese finanziarie.

 

L’incentivo fiscale sull’equity è calcolato moltiplicando la base dell’incentivo per il relativo tasso di interesse nozionale.

 

Poiché le pmi devono solitamente affrontare un onere maggiore per ottenere i finanziamenti, si propone di concedere loro un tasso di interesse nozionale più elevato. In particolare:

  • il premio di rischio è fissato a 1,5% nel caso di contribuenti che si qualificano come piccole medie imprese, per riflettere meglio il premio di rischio più elevato che devono sostenere per ottenere finanziamenti.
  • gli Stati Membri non dovrebbero avere alcuna discrezionalità in merito all’applicazione di questa aliquota più elevata per le PMI o a quale aliquota applicare come integrazione per le PMI, al fine di evitare problemi di selettività per quanto riguarda le norme sugli aiuti di Stato dell’UE e di garantire condizioni di parità per le PMI nell’UE, indipendentemente dal loro luogo di residenza.

 

Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha dichiarato: “In questi tempi bui e incerti dobbiamo agire non solo per aiutare le nostre imprese a far fronte alle sfide immediate, ma anche per sostenerne lo sviluppo futuro. Oggi abbiamo adottato misure per rendere i vantaggi fiscali del capitale proprio paragonabili a quelli del debito per le imprese che intendono raccogliere capitale. Vogliamo stimolare la ripresa delle startup e delle PMI innovative in tutta l’UE. Questa soluzione armonizzata alla distorsione a favore del debito renderà il contesto imprenditoriale europeo più prevedibile e competitivo, promuovendo lo sviluppo dell’Unione dei mercati dei capitali. La nostra proposta aiuterà le imprese a costituire capitali più solidi, rendendole meno vulnerabili e più propense a investire e ad assumere rischi. E questa sarà una buona notizia per l’occupazione e la crescita in Europa.

 

Consulta i testi giuridici.

 

Per ricevere la sintesi della Direttiva in italiano predisposta da InnovUp scrivici a info@innovup.net.

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